Nella Collana Illustrati Gallucci pubblica “Il gelataio Tirelli. Giusto tra le nazioni” (2018, pp. 44, euro 15,00, disegni di Yael Albert, traduzione di Joshua Kalman e Cesara Buonamici), un libro sui valori del coraggio, amicizia e aiuto reciproco, su fatti realmente accaduti, redatto dalla scrittrice israeliana Tamar Meir, nata in Israele nel 1976, mamma di sei bambini, studiosa di Talmud e filosofia ebraica, attivista per l’emancipazione delle donne nella comunità religiosa ebraica, e ora responsabile del Dipartimento di Letteratura presso il Givat Washington College of Education.
“Il gelataio Tirelli”, primo libro per bambini di Tamar Meir, ha ricevuto due prestigiosi riconoscimenti: il premio Yad Vashem e il premio Devorah Omer.
La trama del libro
“Francesco Tirelli amava così tanto il gelato che almeno una volta al giorno trovava una scusa per passare davanti al carretto di gelati di suo zio, Carlo Tirelli”.
Il gelataio amava il gelato come un bambino, così aprì una gelateria a Budapest, Ungheria. Tra i suoi clienti c’era anche Peter, un ragazzino ebreo molto goloso. Ma quando nel 1944 i nazisti invasero la città, Tirelli decise di fare qualcosa di ancora più buono, aiutando il piccolo Peter e molti altri ebrei nascondendoli nel retrobottega della gelateria.
Francesco Tirelli (1898-1954) è un “Giusto tra le nazioni”, onorato da Yad Vashem nel 2008, grazie alle numerose testimonianze dei sopravvissuti. Originario di Campagnola Emilia, Tirelli abbandonò l’Italia negli Anni Trenta del XX Secolo per trasferirsi a Budapest.
Le testimonianze dei sopravvissuti e un saggio di Angiolino Catellani, suo concittadino, pubblicato nel 2014 su Riviste Storiche, hanno portato alla luce la sua straordinaria opera di salvataggio e il grande impegno nella protezione degli ebrei perseguitati. La sua bottega, insieme con altre “case di salvataggio” da lui organizzate, diventò il porto sicuro di molti ebrei ungheresi, che riuscirono a sfuggire a rastrellamenti e deportazioni verso Auschwitz, avviate in Ungheria nel Maggio del 1944.
Tamar Meir ha ascoltato direttamente dalla voce del suocero Isacco (il piccolo Peter del libro), il racconto della sua vita in Ungheria, di come Francesco Tirelli abbia messo in pericolo se stesso per salvare lui, i suoi famigliari e molti altri ebrei ungheresi.
Una storia di raro coraggio e grande ispirazione, al pari di quella di Giorgio Perlasca, un altro “Giusto tra le nazioni” che rende omaggio alla generosità di un uomo qualunque.
Marina Fanasca, capo ufficio stampa della casa editrice romana, chiarisce:
“In questi giorni gli editori israeliani, la famiglia dell’autrice Tamar Meir e lo Yad Vashem ci hanno segnalato che stanno cercando di rintracciare gli eredi della famiglia Tirelli così da poter consegnare loro l’onorificenza di Giusto tra le Nazioni. Quindi anche noi della Gallucci, con il nostro libro, e i nostri traduttori, la giornalista Cesara Buonamici e suo marito Joshua Kalman (figlio anche lui di ebrei ungheresi scampati alla Shoah) ci facciamo portavoce di questa ricerca”.
“Chi salva una vita, salva il mondo intero”. (Mishnah, Sanhedrin 4:5)
© Riproduzione riservata SoloLibri.net
Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: In libreria “Il gelataio Tirelli” di Tamar Meir: un libro sul valore del coraggio e dell’aiuto reciproco
Naviga per parole chiave
Approfondimenti su libri... e non solo Libri per bambini News Libri Giorno della Memoria: i libri da leggere sulla Shoah
Lascia il tuo commento