Il Premio Demattè per il 2018 va a Stefano Pelizzari che, con la sua tesi, mostra come Dante fosse un “economista ante litteram”, per la logica e i metodi formali di ragionamento di stampo scientifico-matematico di grande attualità presenti nelle sue opere. La tesi sostenuta da Stefano Pelizzari, laureato in Filosofia all’Università di Trento, gli è valsa la vittoria del Premio Demattè 2018.
La premiazione avverrà il 26 novembre 2018 e al ragazzo verrà assegnata una borsa di studio del valore di 25mila euro con cui poter approfondire i propri studi negli Stati Uniti, nel Dipartimento di Filosofia della Columbia University, vicino a Achille Varzi e Teodolinda Barolini, docenti di Filosofia e autorità indiscusse del settore.
Per la prima volta la borsa di studio viene attribuita ad un filosofo, dopo tanti economisti e sociologi, dato l’approccio originale della tesi di Pelizzari. Il lavoro risulta promettente non solo in ambito letterario e filosofico, ma anche nei campi della logica e della teoria della decisione. Spiegando il proprio progetto il ragazzo ha detto:
Il pensiero formale e la combinazione di metodi induttivi e deduttivi hanno radici profonde nella storia della nostra civiltà. Riferimenti che non si limitano solo all’ambito matematico e scientifico, ma che si estendono anche ai contributi di alcuni dei più importanti padri della nostra cultura umanistica e filosofica.
Il mio progetto vuole essere un tributo al pensiero di Dante Alighieri, alla sua capacità di parlare ancora al nostro tempo. A partire dall’analisi testuale e linguistica di alcune sue opere – tra cui in particolare il trattato politico sulla Monarchia – cercherò di mettere in luce i nessi e le somiglianze di alcune sue intuizioni originali con alcuni sviluppi teorici contemporanei. Nella prima parte del progetto analizzerò le caratteristiche che risultano tipiche del suo stile argomentativo peculiare per mettere in evidenza gli strumenti formali di cui si serve per trattare materie che spaziano dall’ambito scientifico a quello politico e sociale. Cercherò poi di trarre spunto da alcune delle argomentazioni analizzate per riflettere in senso più ampio e attuale sul rapporto fra induzione e deduzione all’interno di contesti tematici caratterizzati da incertezza. Aspetti cruciali anche per quanto riguarda la teoria della decisione in ambito economico e finanziario.
Il Premio Dematté sarà assegnato, come detto, il 26 novembre alle 10 nella sede di ISA (Viale Adriano Olivetti, 36). Nel corso della cerimonia interverranno il presidente del premio Demattè Michele Andreaus e alcuni membri dell’Associazione Amici Dematté, tra cui Roberto Nicastro e Rudi Bogni in collegamento da Londra. Durante la giornata sarà presentato il bando per la prossima edizione del Premio che prevede una nuova borsa da 25mila euro per laureati e laureate, dottorandi e dottorande dell’Università di Trento o trentini che abbiano conseguito un titolo in altro ateneo, per compiere all’estero un periodo di ricerca e specializzazione.
La foto usata come logo dell’articolo è stata scattata da Alessio Coser.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Dante economista ante litteram: Premio Demattè ad un giovane filosofo
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