"Come sei bella".
"Ma quanto te la tiri, potresti almeno salutarmi".
"Ciao bella, come ti chiami?"
Se vi è capitato almeno una volta di sentirvi rivolgere da sconosciuti qualcuna di queste parole, siete svicolate in fretta o avete risposto male, vi siete trascinate per qualche metro la rabbia e il disgusto di frasi e sguardi indesiderati, avete subito catcalling (o street harassment).
In Italia più dell’88% delle donne dichiara di esserne stata vittima almeno una volta. Di cosa si tratta?
Catcalling: cosa vuol dire
Si chiama catcalling (o street harassment) quell’insieme di comportamenti che va dai fischi ai gesti sessisti e offensivi, dai suoni di clacson alle espressioni come quelle riportate in apertura.
Perché catcalling? Il termine nasce su ispirazione del verso che si fa per richiamare l’attenzione di un gattino.
Per una donna camminare per strada e avere a che fare con il catcalling è un’esperienza quotidiana. Dovrebbe essere un complimento, la prova di aver portato efficacemente al guinzaglio con sé la femminilità di cui noi donne non dovremmo mai fare a meno (Raffaele Morelli dixit).
Eppure non lo è. Nonostante i continui tentativi di sminuirlo, il catcalling è una vera e propria molestia verbale, che non ha nulla di piacevole o lusinghiero. Non c’è complimento nel vedere sconosciuti avvicinarsi o pretendere che gli si rivolga la parola, non è appagante o gratificante: è un segno di volgarità e prevaricazione. Si tratta di una forma di violenza, attuata tramite richiami e parole e per questo altamente sottovalutata: bisogna imparare a prendere le cose con leggerezza, farsi una risata, apprezzare i complimenti...
Perché dirlo a gran voce non vuol dire esasperare o perdere di vista la componente ludica di un comportamento del genere? Perché la sensazione di disagio, rabbia, disgusto, nervosismo, paura e impotenza di chi si trova preso di mira testimonia esattamente che non c’è niente di ludico o piacevole. Che si tratti di un fatto costante o occasionale, il catcalling è una vera e propria molestia.
I dati sono inquietanti: l’84% delle donne al mondo ha subito un episodio di violenza verbale prima dei 17 anni e in Italia più dell’88% delle donne afferma di aver subito catcalling. E non c’è spazio dove sentirsi più al sicuro: accade per strada, nei parchi, sui mezzi di trasporto pubblici e sui treni, in aree affollate o deserte.
Cosa vuol dire essere donna e camminare per le strade di una grande città da sola? Questo video, girato a New York, offre un buon esempio.
Non accade solo nell’immensa New York. Accade lo stesso a Roma o Milano, a Londra, Parigi o Berlino. In Francia il catcalling è diventato nel 2018 un vero e proprio reato, con multe che vanno dai 90 ai 1500 euro.
In Italia? Si lotta per far comprendere a tutti che no, non è un complimento.
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Articolo originale pubblicato su Sololibri.net qui: Catcalling: cosa vuol dire
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